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Metodo di produzione

L'agricoltura biologica

La coltivazione segue il metodo rigorosamente biologico.

Nella stagione precedente alla messa a dimora delle piante aromatiche si eseguono lavorazioni di ripuntatura ed erpicatura, a cui fa seguito una coltura da sovescio. Le piantine vengono messe a dimora manualmente su prose baulate e pacciamate per diminuire lo sviluppo di infestanti e, soprattutto, per ridurre il consumo di acqua per l’irrigazione nelle fasi di attecchimento. Fino al momento della raccolta, seguono diversi interventi di diserbo manuale al fine di ripulire le piante da insetti ed erbe infestanti, materiale non adatto alla distillazione.

La presenza degli oli essenziali non è costante durante lo sviluppo vegetativo, e ogni specie ha il proprio tempo balsamico - ossia il momento in cui si ottiene il picco di contenuto in olio essenziale - che coincide con il tempo della raccolta.

Messa a dimora

La distillazione

Le piante aromatiche raccolte vengono utilizzate fresche e portate immediatamente all’impianto di distillazione presente nella nostra sede. Il processo di estrazione sfrutta la proprietà fisica degli oli essenziali di essere volatili, ossia facilmente vaporizzabili e trascinabili da una corrente di vapore acqueo. Il vapore/essenza viene poi condensato in una serpentina raffreddata da un ricircolo d’acqua e riportato allo stato liquido: l’olio, poiché possiede densità inferiore rispetto a quella dell’acqua distillata, si deposita e galleggia in superficie. Quindi, proprio in virtù della diversa densità dei due liquidi, grazie a un vaso fiorentino si compie la completa separazione dell’olio essenziale, che verrà poi conservato in cella refrigerata.

L’acqua distillata è invece un’acqua aromatica - idrolato - contenente una piccola percentuale di olio essenziale, che le conferisce la profumazione della pianta impiegata. Anch’essa può essere utilizzata a fini di profumazione.

Il Podere Gli Spinoni

L'appezzamento

L’appezzamento, esteso per circa 25 ettari e in coltivazione biologica certificata dal 2002, è coltivato per metà a bosco e per metà a piante aromatiche officinali per la produzione di oli essenziali destinati all’uso alimentare, farmaceutico, cosmetico e fitoterapico.

Oltre a essere contornato da 2.200 metri di siepe arboreo-arbustiva formata da specie autoctone, lungo le carraie di servizio che dividono gli appezzamenti sono presenti antichi filari di Gelso di particolare pregio paesaggistico, storico e culturale. Tutto ciò contribuisce ad accrescere la biodiversità e favorisce in particolare la presenza delle api e di altri insetti impollinatori che giocano un ruolo essenziale negli ecosistemi. Risulta inoltre un naturale rifugio per esemplari dell’avifauna stanziale e migratoria, come Falchi, Ghiandaie, esemplari di Picchio e di Aironi guardabuoi.

Airone
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